Dati
Materiali: Arenaria dipinta
Altezza: 162 cm
Diametro: 96 cm
Luogo del ritrovamento: Elefantina
Epoca: XVIII dinastia regno di Thutmosi IV/XIX dinastia regno di Ramses II
Sala: n°14

''..informate il re, nostro buon signore, e il visir, nostro superiore, affinché ci venga dato cibo per il nostro sostentamento..''
''..siamo venuti a causa della fame e della sete (...). Non abbiamo vestiti..''
''..siamo deboli e affamati, poiché non ci sono state consegnate le razioni..''
''..sono passati venti giorni e le razioni non ci sono state ancora consegnate..''
Nell'antico Egitto la morte era considerata una fase di transizione in cui l'essere umano passava a un nuovo stato di esistenza nell'aldilà. Perciò bisognava aiutare il defunto a resuscitare nel mondo dei morti. L'ingresso del morto nell'aldilà non dipendeva soltanto dal fatto che egli si fosse comportato correttamente durante la sua vita e che, nella pesatura dell'anima, o psicostasia, il tribunale di Osiride lo avesse considerato degno di entrare nel mondo dei morti. Era necessario, infatti, che anche il fisico del defunto si trovasse in ottime condizioni. Egli doveva essere in grado di muoversi da sé nel ''mondo inferiore'', per cui le estremità dovevano essere rianimate. Allo stesso modo doveva poter mangiare, bere, parlare e avere rapporti sessuali. La cerimonia di apertura della bocca consisteva in un insieme di riti compiuti sulla mummia o su una statua del defunto e volti a far riprendere le sue funzioni vitali. Durante il suo svolgimento, il morto riacquistava anche la vista. Per gli egizi (come anche in altre culture) ''vedere'' era sinonimo di ''vivere''. La vista è uno dei principali mezzi a disposizione dell'essere umano per percepire le cose e la conoscenza di ciò che c'era intorno significava essere vivi. Perciò, il nome completo del rituale era ''cerimonia di apertura della bocca e degli occhi''. Dopo che il corteo funebre era arrivato alla necropoli, il rituale veniva compiuto dai sacerdoti e in base alle rappresentazioni, sappiamo che esso avveniva davanti alla tomba del defunto.''Questo monumento ha circa 5000 anni; speriamo che ne compia altri 5000.''
Qualche mese fa vi avevo fornito i segni geroglifici della lista Gardiner, oggi aggiungo i codici della lettera A.
L'uomo e la donna seduti, sovrapposti ai tratti del plurale, determinano sostantivi collettivi riferiti a soggetti umani, come rmtjw ''la gente, l'umanità'', gli etnici etc.

Con questo post voglio inaugurare il nuovo blog. Ormai è passato circa un anno dal mio ultimo post ed è arrivato il momento per me di torna...