''Proteggo la cappella della tua tomba, sorveglio la tua porta. Scaccio gli estranei..Getto a terra i nemici e le loro armi. Distruggo i tuoi avversari nei loro covi e faccio in modo che non tornino mai più''. Questa iscrizione su una sfinge della XXVI dinastia ne rivela la funzione protettrice.
La Sfinge sorvegliava l'ingresso all'aldilà e ai santuari. Il nome egizio shesep ankh, significa ''immagine vivente'', uno dei titoli con cui era conosciuto Atum. Nella forma tipica presentava corpo di leone e testa di uomo (Androsfinge), montone (Criosfinge) o falco (Ieracosfinge). Benché ne esista una a figura femminile, quella di Hatshepsut, il suo aspetto è generalemente maschile. La raffigurazione del sovrano come sfinge comparve nel'Antico Regno, associata al dio sole Ra, e perdurò fino alla fine dell'epoca dei faraoni. Nonostante la sua funzione protettrice, vi sono gioielli in cui il faraone, rappresentato come sfinge, schiaccia i suoi nemici. Al tempo del Medio Regno, intorno al volto del re fu scolpita una criniera felina (a sinistra Amenhemet III), che gli conferiva un aspetto più feroce. In tal modo l'artista sommava all'intelligenza del faraone la forza del leone. La testa della sfinge, come si è detto, poteva subire delle variazioni:
Androcefala
Questo tipo di sfinge è una figura con corpo di leone e testa umana, che di solito rappresentava un faraone.
Cricefala
La sfinge con testa di montone era legata ad Amon e veniva posta vicino ad un tempio a lui dedicato.
Ieracocefala
La sfinge con testa di falco è associata alle divinità come Ra e Horus o con sembianze di falco.
Anche se nella Creta minoica e nel Vicino Oriente già si conoscevano rappresentazioni di esseri ibridi, con l'espansione del regno faraonico, il tema della sfinge si diffuse ulteriormente. Per i Greci, le sfingi erano figure femminili con corpo di leone e ali, che portavano nell'aldilà i soldati morti in battaglia. La più famosa fu quella inviata a Tebe da Era, che solo Edipo riuscì a risolverne l'enigma. Invece, nel Vicino Oriente, la sfinge custodiva il re divinizzato. Come in Egitto, sorvegliava anche i santuari, specialmente quelli legati ad Apollo, ad esempio a Delo, e compariva sulle porte della città, come nella capitale ittita Hattusa.
(sopra a sinistra sfinge di avorio proveniente dalla città Assira Nimrud)
Ciao Ginevra, ti pongo una domanda sulla sfinge che tu nel titolo definisci ambigua. Cioè con pluralità di significato. Hai descritto bene questa pluralità con gli esempi, ma a me quando fa venire in mente, sia il fatto che la più nota delle sfingi (quella di Giza) è giustamente rivolta al sole che nasce, e giustamente avrà avuto la funzione di sorvegliare la porta del "ro stau", ma parimenti se era chiamata anche shesep ankh (appellativo anche di Atum) non è possibile allora che le sfingi fossero due? una volta al sole del mattino (Kheper) l'altra volta al sole della sera (Atum). Inoltre shesep ankh= immagine vivente, tut ankh=immagine vivente, i due termini sinonimi della nostra parola immagine, hanno forse sfumature di significato diverse?
RispondiEliminaGrazie Ginevra, del chiarimento. :-)
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