sabato 20 ottobre 2012

L'antico Egitto nei colossal cinematografici

Nella storia del cinema non si contano le superproduzioni spettacolari, realizzate con incredibile dispendio di mezzi tecnici e artistici. Le molte pellicole di questo tipo ambientate nell'Egitto antico sono sia scadenti sia brillanti.

A iniziare il filone fu Cecil B.De Mille con I dieci comandamenti del 1923 girato con budget di 600.000 dollari, fu un tale successo che nel 1956 ne usci un'altra versione, più rigorosa della prima. Il budget, superiore a 13 milioni di dollari, fu il più alto della storia della Paramount, ma in pochissimi mesi il film incassò 80 milioni, collocandosi al secondo posto in tutto il mondo dopo Via col vento. Fu girato in parte sul monte Sinai e in parte negli studi della Paramount e dell'RKO a Hollywood. Alcune delle scene più straordinarie e applaudite dal pubblico, furono la trasformazione dell'acqua in sangue, l'arrivo di Mosè a Menfi, la costruzione dell'obelisco nella città di Pi Ramesse e naturalmente la separazione delle acque. 
Il grande successo del cinemascope spinse la Fox a produrre il film Sinuhe l'egiziano (1954), diretto da un regista specializzato in western, il veterano Michael Curtiz, e tratto dal popolare romanzo omonimo di Mika Waltari. Raccontava la storia di Sinuhe, un giovane medico, interpretato da Edmund Pardom, che viene raccolto dalle acque del Nilo, come Mosé, e adottato da un modesto medico, che ignora il suo sangue reale. Da adulto ricerca la verità alla corte di Amenhotep IV, anche noto come Akhenaton, personaggio interpretato dall'attore Michael Wilding. I buoni propositi di Sinuhe vengono ostacolati da Nefer, una seduttrice babilonese, impersonata da Bella Darvi, che tenta di separarlo a ogni costo da Merit(Jean Simmons). L'attore Victor Mature interpreta il guerriero Horemheb, che poi salirà al trono d'Egitto inseguito al matrimonio con Baketamon(Gene Tierney, a lato), sorella del faraone eretico.

Le riprese del film Cleopatra, nella sua versione del 1963, furono così dure e laboriose che la loro spettacolarità e la loro durata lasciarono la compagnia Fox, una delle grandi case produttrici di Hollywood, in mezzo a un caos finanziario, aggravato dalle difficoltà provocate dalla salute e dai capricci della bellissima Elizabeth Taylor, che interpretava il ruolo della regina macedone. Con scene grandiose, il film costò 37 milioni di dollari e, come altri grandi colossal dell'epoca, fu girato nei paesi mediterranei. Le riprese di Cleopatra, diretto da Ruben Mamouilian, iniziarono a Londra, dove la scenografia occupava tre etteri. Interrotte per la malattia della protagonista, ricominciarono alcuni mesi più tardi a Roma, con Joseph Mankiewicz come regista, e dopo numerosi scandali(nacque su questo set il burrascoso amore tra la Taylor e Richard Burton, che interpretava Marco Antonio)e problemi finanziari, terminarono finalmente in Almeria, dove vennero girate le scene della battaglia di Farsalo. Le pellicole dedicate all'antica civiltà egizia non terminarono con questo grande colossal, negli ultimi anni abbiamo assistito a diverse pellicole ambientate in luoghi e tempi lontani, come il film d'avventura La Mummia, al quale seguì un secondo film, entrambi raccontano la rinascita del principe Imhotep(Arnold Vosloo). Esotismo, maestosità e miglia di comparse sono gli elementi di un cinema spettacolare che si ispira alla grandezza dell'antico Egitto.

sabato 6 ottobre 2012

Rahotep e Nofret



Uno dei gruppi scultori più noti della storia dell'Egitto è la coppia formata da Rahotep, sacerdote di Ra a Eliopoli, e Nofret, la ''conoscente del sovrano''. Sono due statue sedute, scolpite in blocchi di pietra calcarea come se fossero altorilievi, cioè come figure unite a uno schienale che serve da supporto, in questo caso i troni. La loro espressività, grazie al trattamento del volto, e i contrasti tra la figura maschile e quella femminile esaltano la bellezza del gruppo. Ai contorni più morbidi di Nofret si contrappone il corpo angoloso di Rahotep. La donna indossa un mantello bianco, mentre l'uomo mostra il torso nudo e ha la pelle di colore rossiccio, caratteristica delle raffigurazioni maschili nell'antico Egitto. Tutti questi elementi mettono in risalto la qualità artistica di questo gruppo scultorio. Il ritrovamento delle statue è avvenuto a nord della piramide di Maidum, durante gli scavi compiuti da Auguste Mariette nel 1871, e oggi è conservata al Museo egizio del Cairo. Rahotep era figlio del faraone Snefru, anche se altri ipotizzano che fosse figlio di Huni, fu sommo sacerdote di Eliopoli. Di Nofret non si conosce praticamente nulla, neanche i genitori, purtroppo i resti archeologici sono scarsi e a parte la mastaba(in pessime condizioni)o la statua, di lei non abbiamo nulla.

Il mio nuovo libro: Immortali - Le mummie di uomini e donne dell'antico Egitto.

 Con questo post voglio inaugurare il nuovo blog. Ormai è passato circa un anno dal mio ultimo post ed è arrivato il momento per me di torna...