La regina Nefertiti è probabilmente, dopo Cleopatra, la
sovrana d'Egitto più famosa dei giorni nostri. La sua bellezza leggendaria ha
destato notevole interesse fin da quando, nel 1912, l'esploratore tedesco Ludwig
Borchardt ritrovò un busto che la ritraeva
all'interno di un laboratorio di scultura ad Amarna, odierno toponimo dell'antica
capitale "eretica" Akhetaton. Questa straordinaria donna è vissuta in
un periodo molto cruciale della storia egizia, fu moglie di un faraone
rivoluzionario e forse, divenne faraone lei stessa.
Numerosi sono gli interrogativi che riguardano la sua
figura: è stata sovrana d'Egitto? da dove arrivava? quando è morta? dov'è la
sua tomba? e il suo corpo? Tuttavia quasi tutte queste domande non hanno ancora
avuto una risposta, tutto ciò che noi storici possiamo fare è cercare di
elaborare un ritratto fedele alle prove archeologiche emerse fino a questo
momento.
Prima di parlare di lei, bisogna tuttavia fornire qualche
strumento di comprensione al lettore non addentrato in certe argomentazioni. Quando
parliamo di "eresia amarniana", ci riferiamo a quel periodo della
storia egizia (Nuovo Regno - XVIII dinastia - circa 1348 a.C./1318 a.C.) in cui
un re, conosciuto con il nome di Akhenaton decise di abbandonare in parte i
vecchi culti religiosi e riplasmare una nuova forma di fede basandola su un dio
di nome Aton, e quindi di porsi come unico tramite tra egli e gli uomini;
abbandonando in essenzial modo il culto del dio Amon, che era ormai
amministrato da un prevaricante e potentissimo clero tebano. Il faraone, salito
a trono come Amenhotep IV, cambiò così il suo nome in Akhenaton e spostò la
capitale del paese più a nord rispetto a Tebe. Il giovane re, ereditò da suo
padre un Egitto che aveva già tutti i problemi che spesso, in modo
superficiale, vengono attribuiti come unico frutto del suo regno. È per
l'appunto rilevante sottolineare che i suddetti problemi intestini erano ormai
evidenti anche nell'eredità lasciata da Thutmosi IV ad Amenhotep III, e che
quest'ultimo tentò già durante il suo regno di ridimensionare lo strapotere dei
sacerdoti di Tebe. Questa manovra politica culminò in un vero e proprio scisma,
che divise il paese e sconvolse la vita di tutti quelli che vi presero parte,
fra questi Nefertiti.
Nefertiti compare nelle rappresentazioni reali, o meglio,
nel gruppo familiare di Akhenaton fino al quattordicesimo anno di regno del
marito, dopodiché il suo nome scompare o forse cambia. Infatti, nello stesso
periodo in cui non si hanno più tracce di lei in quanto regina, compare una
nuova figura, forse coreggènte dello stesso faraone: Neferneferuaton
Ankheperura. È possibile, al contrario da quanto ipotizzato da molti, che
Nefertiti non sia morta, ma che semplicemente abbia assunto una carica più
importante.
Che questo nuovo "re" potesse essere la regina
Nefertiti, fu ipotizzato per la prima volta da Henri Gauthier nel 1912, poi da
Campbell nel 1964 e infine da Nicholas Reeves in tempi più recenti. Infatti
Gauthier affermò che: "il primo
nome, e l'originale, del coreggènte di Akhenaton era Neferneferuaton, e... che
l'adozione del nome alternativo Smenkhara fu una modifica posteriore".
Difatti, dopo la morte di Akhenaton, compare una nuova
figura estremamente misteriosa, che da sempre desta numerosi quesiti:
Smenkhara. Questo nome è stato associato a diversi personaggi dell'antico
Egitto e a molteplici parentele; fratello o figlio di Akhenaton, padre di
Tutankhamon o anche sorella dei due. E se in realtà l'enigmatico Smenkhara
altri non era che la bella Nefertiti? Se così è stato, quando è iniziata la
loro coreggenza?
Forse è possibile datarla nel dodicesimo anno di regno di
Akhenaton grazie ad un rilievo ritrovato nella tomba di Huya e Meryra II ad
Amarna.
In questo bassorilievo è possibile notare come il re e il
suo coreggènte sembrino quasi essere uniti in un'unica entità, resa da una
posizione quasi virtuale dei due regnanti, come se si volesse enfatizzare
l'unicità del loro essere.
Questa prova però confermerebbe l'ipotesi della coreggenza
tra i due sposi, mentre la verità sull'identità di Smenkhara resta ancora oggi
una vera incognita. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che alla morte del re,
Nefertiti, ormai coreggènte assodato, abbia ricambiato il proprio nome da
Neferneferuaton Ankheperura ad Ankheperura Smenkhara. Altri egittologi invece
hanno formulato una teoria secondo la quale egli/ella non fosse altro che la
primogenita di Akhenaton: Merytaton. Tuttavia, nessuna ipotesi potrà mai essere
veramente confermata in base alle prove ad oggi in nostro possesso. L'unica
speranza per la risoluzione di questo puzzle resta come sempre l'archeologia,
che forse, prima o poi, tirerà fuori nuovi reperti di quel lontano passato.
Se nulla di certo si sa della sua vita, in eguale misura,
nulla di sicuro si può sapere sulla sua morte, sulla sua tomba o sulla sua
mummia.
Nel 2003 l'archeologa inglese Joann Fletcher si convinse di
aver ritrovato la mummia della regina, occultata dai sacerdoti egizi in un
nascondiglio all'interno della tomba KV35 di Amenhotep II. La mummia in
questione, soprannominata "The
younger lady", risultò essere appartenuta ad una donna morta troppo
giovane per essere la regina Nefertiti. Nondimeno, nel 2010, si è potuto
appurare tramite il test del DNA, che la
giovane dama altri non era che la madre del leggendario Tutankhamon.
Tuttavia, la sua identità resta un mistero, molti ipotizzano che possa essere
Kiya, seconda sposa di Akhenaton e che forse morì di parto.