Con questo post voglio inaugurare il nuovo blog. Ormai è passato circa un anno dal mio ultimo post ed è arrivato il momento per me di tornare a scrivere di antico Egitto. Dopo un anno di ricerca, passato per la maggior parte a leggere e a scrivere, posso finalmente preannunciare l'uscita del mio primo libro dedicato esclusivamente all'antico Egitto.
Questo corpo venne ritrovato
all’interno di una bara con i nomi di Ramses I. Oggi si pensa possa appartenere
proprio alla regina Tetishery. Fu solo quando il corpo venne completamente
sbendato che ci si rese conto che erano i resti di una donna anziana,
all’incirca 70 o 75 anni.
Elliot Smith datò la mummia alla
XVII dinastia, poiché era palese che le tecniche di imbalsamazione fossero
quelle tipiche della prima parte di questa dinastia. Tuttavia, non fu in grado
di identificare l’identità della donna, che venne quindi soprannominata come “unknown
woman B”.
La mummia, come molti altri corpi
reali, era stata gravemente danneggiata dai ladri quando l’avevano spogliata
dei gioielli che una volta indossava.
Questa donna sconosciuta era
ovviamente, come già accennato, una donna ovviamente anziana, visibilmente
calva e ciò che le rimaneva della sua chioma erano delle trecce bianche
intrecciate con capelli artificiali (foto).
La testa, spezzata dal corpo
(anche il braccio destro è rotto), è stata la prima ad essere esaminata. I
raggi X hanno mostrato la stessa forma del cranio vista in quattro generazioni
delle prime mummie del Nuovo Regno, in particolare le donne. Difatti ha una
testa ovale, corta, larga e con un mento appuntito. Sfortunatamente è difficile
procedere con delle misurazioni specifiche a causa dei frammenti ancora
presenti di una parrucca. Questa sola caratteristica poteva essere sufficiente
a suppore che si trattasse di Tetishery.
Il corpo presentava inoltre dei
denti particolarmente usurati e un molare addirittura aveva un’angolazione
insolita nella mascella, oltre ad una sporgenza mascellare particolarmente
marcata. In gergo, aveva i cosiddetti denti da coniglio. Caratteristiche
dentali che peraltro si possono ritrovare anche nei suoi discendenti.
Si può notare inoltre che la
tecnica di mummificazione presenta una somiglianza evidente a quella utilizzata
sul corpo di Lady Ray. La pelle risulta annerita, come nella mummia di Nefertari
e il viso è coperto da resina. Sono presenti piccole perforazioni nei lobi
delle orecchie. La ferita di imbalsamazione misura circa 11,6 mm in lunghezza e
0,50 mm in larghezza. Manca il rivestimento perianale di resina, esattamente
come nel caso di Nefertari. I seni sono piccoli e sbilenchi. Manca la mano
destra.
Il legno della bara è stato
ricoperto da uno strato di intonaco, poi dipinto e dorato. Poco di questa
colorazione è sopravvissuta e la superficie del sarcofago è stata gravemente
danneggiata.
I sacerdoti della XXI dinastia
avevano chiaramente l’impressione che il corpo fosse quello di Ramses I,
scrissero così i suoi cartigli e non il nome della regina. Questo errore è da
imputare quasi sicuramente alla fretta con cui dovettero mettere in salvo
queste mummie.