Questo pesante collare è costituito da uno spesso filo d'oro al quale sono appesi dieci ciondoli variamente sagomati, di altezza compresa fra 1,3 e 3,8 centimetri. Un secondo filo è stato infilato negli anelli di sospensione e arrotolato sul primo ai lati dei pendagli, che in tal modo non possono spostarsi sulla collana. I pendenti raffigurano, partendo da sinistra:
1)la dea Tueris, divinità popolare rappresentata sotto forma di ippopotamo; protegge le donne gravide e sorveglia i parti e l'allattamento. Il suo culto conosce una grande diffusione nel periodo tardo.
2)La dea Iside seduta su un trono; sposa di Osiride e madre di Horus, esperta di arti magiche, a partire dal periodo ellenistico viene associata al dio Serapide, introdotto in Egitto dai sovrani tolemaici.
3)Un falco, immagine di Horus, antica divinità del cielo e della regalità. Indossa la doppia corona (simbolo dell'Alto e del Basso Egitto).
4)Un altro falco che un tempo aveva la coda e le ali arricchiti da una decorazione ad intarsio oggi scomparsa.
5)Un uccello a testa umana, rappresentazione del ba, manifestazione animata del defunto. Porta sul capo un disco racchiuso fra due corna bovine.
6)Un altro ciondolo rappresentante il ba.
7)Ancora un altro falco Horus con la doppia corona.
8)Un falco Horus con la corona bianca (simbolo dell'Alto Egitto).
9)Un occhio udjat, l'occhio ''risanato'' di Horus, potente amuleto che assicura a chi lo porta salute e integrità.
10)Un'immagine del dio Nefertum, personificazione del loto primordiale da cui ebbe origine la vita.
Tutti i ciondoli, tranne l'occhio udjat, sono dotati di un sottile basamento. La chiusura della collana era assicurata da due ganci ottenuti piegando le stremità del filo.
Dati
Materiali: Oro
Diametro: 12,5 cm
Peso: 169 gr
Luogo del ritrovamento: Dendera (1914)
Epoca: Tolemaica
Sala: n°4
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