Abbiamo già accennato che la grafia di una parola egizia era costituita da una parte fonetica, espressa da segni che corrispondevano a suoni, e da una parte cosidetta semantica, rappresentata da un geroglifico, posto al termine della parola stessa, che non si leggeva ma che aveva il compito di determinare l'ambito in cui quella parola andava inquadrata. Questo geroglifico viene chiamato appunto ''determinativo''. E' importante ricordare che quando i geroglifici fungono da determinativi, la loro posizione è sempre alla fine della parola. Facciamo un esempio.Qui a sinistra troviamo una parola formata da due segni unilitteri, la BASE DI VASO che si legge G e la BOCCA, che si legge R. Il geroglificoraffigurante un uomo seduto che si tappa la bocca non si legge ma sta a significare che la parola che lo precede avrà attinenza con azioni che implicano l'uso della bocca(come mangiare, bere, parlare)ivi compresi i processi mentali che con essa si esprimono. La parola che abbiamo visto si leggerà dunque GER e significa ''tacere''. Nel caso in cui la parola sia formata, invece che da segni fonetici, da un ideogramma, il determinativo è costituito da un tratto verticale, chiamato diatrico.Qui a destra vediamo come esempio l'ideogramma della STELLA, che si legge SEBA, seguito dal suo silenzioso determinativo.
Vediamo ora alcuni esempi di determinativi.
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