Questo straordinario museo ospita una delle collezioni più rappresentative del mondo, da semplice raccolta divenne museo universitario e si arricchì con acquisizioni e scavi successivi fino a guadagnare un grande prestigio come museo archeologico. Nel 1824, il re sabaudo Carlo Felice acquistò per 400.000 lire una collezione di antichità egizie offertagli da Bernardino Drovetti, console di Francia in Egitto. I pezzi furono depositati nell'Accademia delle Scienze di Torino. Molti anni prima, nel 1759, un botanico di Padova, di nome Donati, si era recato in Egitto e aveva scavato tra le rovine di Karnak, trovando una statua si Sekhmet, che aveva spedito a Torino insieme a una di Iside, una di Ramses II e molti altri oggetti di minori dimensioni. Questo materiale, insieme alla collezione di Drovetti, costituì il nucleo fondamentale del museo.
L'Accademia delle Scienze ordinò la classificazione di tutto il materiale, che venne affidato all'Università di Torino. Fu creata una commissione di specialisti, di cui faceva parte J.F. Champollion, che ebbe l'opportunità di studiare numerose opere originali. Egli affermò in varie occasioni: " Secondo me, la rotta da Menfi e Tebe passa per Torino".
Poiché quasi tutto il materiale di cui disponeva il museo apparteneva al Nuovo Regno, l'amministratore del Museo del Cairo, offrì copie in gesso di steli dell'Antico e Medio Regno, oltre a una copia di una statua di Chefren, che andarono ad arricchire la raccolta del Museo.
Alla fine del XIX° secolo, l'archeologo piemontese E.Schiaparelli, assunse l'incarico di direttore del Museo Egizio di Torino. Tra i ritrovamenti di Schiaparelli, spicca la tomba di Nefertari nella Valle delle Regine, restaurata poi nel 1986 sempre da un team italiano capeggiato da Paolo e Laura Mora. Inoltre, bisogna ricordare che a Deir el-Medina, fu scoperta una tomba intatta, di un uomo di nome Kha, il cui corredo funebre arricchisce parte del museo. Nel 1930, Giulio Farina ritrovò a Gebelein un lenzuolo funebre dipinto con scene funebri e di navigazione, risalente all'anno 3000. Attualmente, il Museo Egizio di Torino è sicuramente, dopo quella del Cairo, la migliore collezione egizia al mondo.
Nessun commento:
Posta un commento