Tra i reperti dell'antico Egitto, spiccano le numerose sculture che ritraggono le regine del Medio Regno. Non sempre il loro stato di conservazione è perfetto, ma si tratta di testimonianze preziose sul ruolo svolto dalle donne nell'esercizio del potere.
Il Primo Periodo Intermedio vide succedersi sul trono d'Egitto un discreto numero di faraoni, più o meno noti. Tuttavia, le liste reali dell'epoca non riportano alcun nome femminile. Qualche nome di regina comparve invece nel corso del Medio Regno, cioè nel periodo in cui le dinastie dei Montuhotep e degli Antef portarono avanti la riunificazione del paese, anche se non sempre si è riusciti a stabilire con esattezza quali relazioni coniugali o di parentela legassero queste donne ai faraoni. Rispetto all'Antico Regno, comunque, divennero più frequenti anche le sculture che ritraevano le regine da sole, vale a dire senza il loro consorte regale. Tra le regine di questo periodo immortalate da sculture, dipinti o iscrizioni, le più celebri sono senza dubbio Nefru (sposa del faraone Antef II, da cui ebbe un figlio, Antef III), Iah (sposa di Antef III, da cui concepì Montuhotep II), Tem (prima sposa reale di Montuhotep II e madre di Montuhotep III), Neferu (seconda sposa reale e sorella di Montuhotep II; tra le altre, una statuetta in calcare la raffigura con la sua pettinatrice, Henut). Tutti i ritratti di queste donne sono accomunati da lineamenti tipici nell'arte di quest'epoca: gli occhi molto grandi rispetto al viso, il naso camuso, le labbra carnose.
Sempre al Medio regno risale un ritratto di Ashait, concubina di Montuhotep II e sacerdotessa di Hathor: una sua immagine dipinta su pietra calcarea è stata ritrovata nel tempio funerario di Montuhotep II. Questo faraone era particolarmente devo ad Hathor: probabilmente fu proprio lui a introdurne il culto a Tebe. Diverse sue concubine erano sacerdotesse della dea, e le loro tombe furono ricavate nel suo tempio funerario di Deir el-Baharai, nella parte occidentale di Tebe. In questo sito, infatti, oltre a quella di Ashait sono riemerse almeno altre cinque tombe di giovani donne della famiglia reale, la cui età va dai cinque ai vent'anni: i loro nomi erano Henhenet, Kemsit, Kauit, Sadeh e Muyet. La regina Kauit è rappresentata anche su una decorazione del sarcofago in compagnia della sua pettinatrice.
Una dedica sulla statua della regina Uret (in alto a sinistra)
Al museo del Louvre di Parigi è conservata una statua di Uret, sposa di Sesostri II. Sulla scultura è incisa questa dedica: "Un'offerta che il re presenta a Hathor, signora del sicomoro (affinché le porga) ogni offerta in pane, birra, carne e volatili, alabastro e tessuti e ogni oca buona e pura di cui vive un dio, per il ka della nobile, la grande, la prediletta, l'amata di Khnum (...) ogni cosa fatta per lei, la sposa che egli ama, Khenemet-nefer-hedjet-uret, che ella viva in eterno".
Le regine della XII dinastia
Tra i nomi delle regine della XII dinastia spicca quello di Nofret (o Nefret). Purtroppo, le testimonianze sulla sua figura sono piuttosto confuse, e non si è riusciti a stabilire se due diverse spose reali abbiano portato questo nome o se si trattasse della stessa persona. A quanto sembra, Nofret non era di sangue reale ed era originaria di Elefantina; sposò un sacerdote di Tebe chiamato Sesostri (o Senuseret) e diede alla luce colui che sarebbe divenuto il primo re della XII dinastia rovesciando Montuhotep IV: il faraone Amenemhat I. La "grande sposa" di quest'ultimo era Nefrytatenen, che concepì Sesostri I. Probabilmente, Amenemhat I ebbe anche un'altra sposa di nome Deyet, forse sorella del sovrano. In quegli anni vissero anche Nefru (sposa di Sesostri I e madre di Amenmhat II) e Ikhnemet, figlia di Amenemhat II, il cui nome è legato soprattutto ai gioielli ritrovati nella sua tomba. Nofret, invece, era il nome di una consorte di Sesostri I che non si fregiò mai del titolo di "sposa reale", forse perché morì prima che il marito salisse al trono. Dopo di lei visse Uret, sposa reale di Sesostri II e madre di Sesostri III. Questi prese in moglie Mereret, i cui gioielli sono stati ritrovati nel sito archeologico di Dashur: tra i preziosi, è stato rinvenuto anche un pettorale. Nella stessa località è conservato anche un altro pettorale: apparteneva a Sithathor, figlia di Sesostri III (o forse sorella e sposa di questo faraone). Una delle figure femminili più note dell'epoca è Sobekneferu (o Nefrusobek), soprannominata "la bellezza di Sobek": figlia di Amenmhat III, sposò forse il fratello Amenemhat IV. Questi regnò per circa dieci anni, e alla sua morte fu la sua sposa a divenire faraone. Sobekneferu, infatti, fu la prima donna cui le liste reali attribuirono a pieno titolo questa carica. La durata del suo regno non è stata stabilita con certezza (si pensa cinque anni, o poco più di tre anni). A quanto pare, questa regina si fece costruire una piramide a Masghuna (a sud di Dashur), vicino a quella di Amenmhat IV, ma non la utilizzò. Questo indizio lascia supporre che il suo regno fosse finito in modo brusco, forse violento, ma non si hanno certezze a riguardo. In ogni caso, fu lei l'ultimo faraone della XII dinastia.
Celebri regine e figure anonime
Le più antiche statue di regine tra quelle finora scoperte sono probabilmente quelle che ritraggono Nofret, figlia del faraone Sesostri II: risalgono all'incirca al 1900 a.C., e furono ritrovate nel 1863 da Auguste Mariette nel sito di Tanis. Si tratta di due sculture in granito nero che, in origine, erano collocate forse nel tempio di Amon. Sulla base recano un'incisione che recita:"La nobile, la prediletta, la graziosa, l'amata di Sesostri II, Nofret". Entrambe le statue raffigurano la regina seduta sul trono: nella prima (1), la donna ha la mano destra posata sulla coscia sinistra e la mano sinistra sul braccio destro; nella seconda (2), Nofret ha entrambe le mani aperte sulle cosce, mentre la scollatura del vestito lascia intravedere due serpenti che circondano il nome di Sesostri II. La capigliatura è divisa in due parti da un nastro che cade sul petto della donna e circonda un disco: si tratta della stessa acconciatura esibita dalla dea Hathor e da tutte le regine della XII dinastia.
Diverse sono le immagini a noi pervenute della regina Uret (detta anche Khenemet-nefer-hedjet-uret), sposa di Sesostri II. Si tratta, infatti, di una delle figure più importanti del Medio Regno. Una sua statua è stata ritrovata a Hekaib, sull'isola di Elefantina, ed è oggi conservata al Museo del Louvre di Parigi: sulla scultura è inciso l'epiteto "favorita e amata da Khnum" .
Purtroppo, non tutte le sculture di questo periodo permettono di risalire all'identità delle donne raffigurate. In alcuni casi, per esempio, rimane solo il busto della statua, mentre la testa è andata perduta. Altre volte, si tratta di sculture risalenti al Medio Regno che, in epoche successive, furono modificate e rese di fatto irriconoscibili.
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