Come per molti altri popoli, anche per gli egizi la musica ebbe un ruolo molto importante tanto nella vita religiosa quanto in quella quotidiana. I musicisti compaiono in numerose raffigurazioni di lavori agricoli o di sfilate militari. Benché si conoscano gli strumenti usati dagli egizi e la loro evoluzione, la questione della notazione musicale è ancora avvolta nel mistero. Il fatto che in nessun rilievo appaia un musicista con uno spartito ha indotto gli studiosi a ritenere che gli egizi non avessero un sistema scritto. Ma in molti rilievi dell'Antico Regno, a fianco degli strumentisti compare un personaggio che fa segni con le mani: il chironomista. Esiste un legame tra la posizione delle mani dello strumentista e i segni del chironomista, per cui questi ultimi sembrano essere una forma più antica di notazione musicale. La scomparsa dei chironomisti a partire dal Nuovo Regno fu forse dovuta alla nascita di un sistema scritto, come conseguenza dei contatti con altri popoli. La parola che indicava la musica era heset, rappresentata da diversi fonemi e un determinativo: l'avambraccio. La scomparsa di quest'ultimo segno è da collegare ai cantanti, che con le mani facevano dei gesti agli strumentisti, questa parola indica anche il canto, che per gli egizi si traduceva come ''fare musica con le mani''.
domenica 26 giugno 2016
lunedì 20 giugno 2016
Il Museo Egizio del Cairo: collana tolemaica con pendenti
Questo pesante collare è costituito da uno spesso filo d'oro al quale sono appesi dieci ciondoli variamente sagomati, di altezza compresa fra 1,3 e 3,8 centimetri. Un secondo filo è stato infilato negli anelli di sospensione e arrotolato sul primo ai lati dei pendagli, che in tal modo non possono spostarsi sulla collana. I pendenti raffigurano, partendo da sinistra:
1)la dea Tueris, divinità popolare rappresentata sotto forma di ippopotamo; protegge le donne gravide e sorveglia i parti e l'allattamento. Il suo culto conosce una grande diffusione nel periodo tardo.
2)La dea Iside seduta su un trono; sposa di Osiride e madre di Horus, esperta di arti magiche, a partire dal periodo ellenistico viene associata al dio Serapide, introdotto in Egitto dai sovrani tolemaici.
3)Un falco, immagine di Horus, antica divinità del cielo e della regalità. Indossa la doppia corona (simbolo dell'Alto e del Basso Egitto).
4)Un altro falco che un tempo aveva la coda e le ali arricchiti da una decorazione ad intarsio oggi scomparsa.
5)Un uccello a testa umana, rappresentazione del ba, manifestazione animata del defunto. Porta sul capo un disco racchiuso fra due corna bovine.
6)Un altro ciondolo rappresentante il ba.
7)Ancora un altro falco Horus con la doppia corona.
8)Un falco Horus con la corona bianca (simbolo dell'Alto Egitto).
9)Un occhio udjat, l'occhio ''risanato'' di Horus, potente amuleto che assicura a chi lo porta salute e integrità.
10)Un'immagine del dio Nefertum, personificazione del loto primordiale da cui ebbe origine la vita.
Tutti i ciondoli, tranne l'occhio udjat, sono dotati di un sottile basamento. La chiusura della collana era assicurata da due ganci ottenuti piegando le stremità del filo.
Dati
Materiali: Oro
Diametro: 12,5 cm
Peso: 169 gr
Luogo del ritrovamento: Dendera (1914)
Epoca: Tolemaica
Sala: n°4
mercoledì 1 giugno 2016
La nuova Tebe
Agli inizi del Terzo Periodo Intermedio, la capitale fu
spostata a San el-Hagar, da dove i faraoni potevano controllare il Basso
Egitto. Il controllo dell'Alto Egitto rimase ai grandi sacerdoti di Amon a
Tebe.
Nel Nuovo Regno, il crescente potere dei sacerdoti di Amon a
Tebe costituì una grave minaccia per la monarchia. Per tale motivo, Sethi I e
Ramses II potenziarono 'esercito e ne fecero la base del loro potere. Ramses
II, per sottrarsi al dominio del clero, trasferì la capitale a Pi-Ramses, una
città nuova situata nella zona del Delta orientale. Negli ultimi scorci del suo
regno, il faraone incontrò difficoltà nel neutralizzare il potere dei
sacerdoti. Durante il regno di Ramses VI, i sacerdoti tebani giunsero a possedere
i tre quarti delle terre e un enorme numero di navi e laboratori. Il loro
potere sullo Stato era assoluto. Alla fine del periodo ramesside esplose la
guerra tra i seguaci di Seth e quelli di Amon. Durante il regno di Ramses XI,
le città di Pi-Ramses e Tell el-Dab'a, legate al culto di Seth, furono
sostituite in importanza da San el-Hagar, non molto distante da queste e
consacrata al dio Amon di Tebe.
Ramses XI nominò Herihor gran sacerdote di Amon a Tebe.
Questi impose il proprio potere e, nel Terzo Periodo Intermedio, fu il primo di
una dinastia formata dai gran sacerdoti di Amon. Il successore di Ramses XI fu
Smende, visir del Basso Egitto, con il quale cominciò la XXI dinastia. La
capitale fu trasferita da Pi-Ramses a San el-Hagar. Il clero tebano non fu però
in grado di mantenere l'ordine, e finì per perdere il controllo della Nubia. A
quel punto, aumentarono i saccheggi delle tombe e la situazione andò
peggiorando, tanto da indurre il grande sacerdote Pinodem II a prendere la
decisione di trasferire le mummie dei re e quelle dei sacerdoti in alcuni
nascondigli a Deir el-Bahri. Nel 945, i Libici, salirono al trono e imposero il
proprio potere sull'Alto e sul Basso Egitto.
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