Inizio oggi una nuova rubrica dedicata ai luoghi dell'Egitto e ai suoi monumenti, iniziamo con la prima città importante in ordine geografico, Alessandria.
Quando nel 332 a.C. Alessandro Magno, dopo aver sconfitto le armate persiane, giunse in Egitto, si insediò nei pressi del villaggio di Rakotis, arroccato su un'altura di fronte alla vicina isola di Pharos. In quel luogo decise che avrebbe fondato una città, cui sarebbe stato assegnato il suo nome. Costretto a ripartire poco dopo, non sarebbe mai più tornato in Egitto, ma il progetto della futura città, che Alessandro aveva affidato all'architetto Dinocrate, fu portato a realizzazione. Morto Alessandro, i generali macedoni si spartirono l'impero e l'Egitto toccò a Tolomeo, ufficiale macedone e figlio di Lago, che scelse la nuova città di Alessandria come residenza e capitale del suo regno.
Durante il secolo seguente, i primi tre Tolomei, Sotere, Filadelfo ed Evergete (quest'ultimo morì nel 222 a.C), diedero un impulso determinante all'abbellimento della città, facendone anche il più brillante centro culturale e artistico del Mediterraneo, culla della civiltà ellenica. Loro fu l'idea di collegare l'isola di Pharos alla terraferma con una grande chiusa, l'Heptastadion, lunga 7 stadi (circa 1300 metri). La particolare conformazione dell'isola, estesa in lunghezza e parallela alla costa, permise la creazione di due porti naturali, separati dall'Heptastadion, che ancora oggi ritroviamo:il porto Est e il porto Ovest. All'estremità orientale dell'isola, Tolomeo I Sotere fece anche costruire una torre a più piani rientranti (prototipo dei moderni fari), che di notte veniva illuminata alla sommità con un fuoco a legna e con un sistema di specchi, faceva luce a 100 miglia di distanza, al fine di segnalare la presenza del porto alle imbarcazioni che navigavano alla luce delle stelle. Dinocrate aveva progettato la pianta della città a forma di quadrilatero, in modo che le strade, orientate verso nord, nonché i porti potessero d'estate venire rinfrescati dal vento di tramontana. Dietro la zona del porto Est si trovava il quartiere elegante della città, il Bruchion; è su quest'area della città in un ampio parco, che i Lagidi costruirono i loro sontuosi palazzi, un teatro, un mausoleo, destinato a ospitare il corpo di Alessandro, un tempio di Iside e Serapide, e un complesso di edifici dedicato alle Muse. Questo ''Museo'', una sorta di accademia comprendente una biblioteca con oltre un milione di libri, aule scolastiche, palestre e un giardino botanico, resterà uno dei luoghi più prestigiosi della cultura greca fino al trionfo del cristianesimo.
In seguito alla conquista araba, nel VII secolo, Alessandria cominciò a declinare, fino a ridursi a poco più di un villaggio al momento della campagna d'Egitto di Napoleone, nel 1799. Fu merito dei kedivè se Alessandria riprese poi una nuova vita. Nel 1819, Muhamed Alì fece scavare il Canale Mahmudiya, che permise di irrigare le terre vicine e collegò la città al Nilo. Alla fine del XIX secolo, Alessandria era tornata a essere una ricca e fiorente città. ingentilita da ridenti giardini lungo il lago Maryut. I sontuosi palazzi, descritti dai viaggiatori dell'epoca, sono stati sostituiti da costruzioni adibite alle attività commerciali e industriali di una moderna metropoli. Alessandria con i suoi 4 milioni di abitanti, è una città cosmopolita, piena di vita, soprattutto verso il centro, che si irradia da midan (piazza in arabo) Saad-Zaghlul, alle spalle del litorale del porto Est. Primo porto dell'Egitto. Alessandria si trova oggi a dover fronteggiare una forte crescita demografica. Per questo, ai piedi delle colline. vicino a el-Amiriya, sta sorgendo un nuovo insediamento urbano che, alla fine del secolo, potrà raggiungere 1 milione di abitanti.
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