Gli antichi Egizi calcolavano il tempo in un modo simile e insieme dissimile al nostro:ogni anno infatti era diviso in dodici mesi di 30 giorni ciascuno, con la aggiunta di 5 giorni supplementai (detti dai greci Epagomen), per un totale di 365 giorni. L'anno veniva diviso in tre stagioni di quattro mesi ciascuna; l'indondazione, l'Uscita e l'Estate. Facendo coincidere il Capodanno egizio con il primo giorno del mese dell'inondazione del Nilo (intorno al 20 luglio), le stagioni risultavano così divise:
1 Akhet (Inondazione:da metà luglio a metà novembre).
2 Peret (''Uscita''della terra dall'acqua:da metà novembre a metà marzo).
3 Shemu (Estate: da metà marzo a metà luglio).
4 Giorni Epagomani dedicati alla nascita di: Osiride, Iside, Horo, Seth e Nefti.
I nomi dei mesi erano:
1 stagione di Akhet: Thot, Phaophi, Abed e Khoiak.
2 stagione di Peret: Tybi, Mekhir, Phamenoth e Pharmuthi.
3 stagione di Shemu: Pakhon, Payni, Ephipi e Mesore.
Il giorno veniva suddiviso in 24 ore, 12 per il giorno e 12 per la notte. Ma gli egizi non misuravano esattamente le ore e accadeva perciò che le ore dei giorni estivi (cioè il tempo intercorso fra il sorgere e il calare del sole diviso per dodici)durassero più a lungo di quelle dei giorni invernali visto che in inverno le giornate si accorciano.
Ora vediamo come si faceva per stabilire una data precisa. Si usava fare riferimento agli anni dei regno del faraone sotto il cui dominio accadeva l'evento, che venivano calcolati a partire dal giorno dell'ascesa al trono. Per scrivere una data si procedeva dunque così:
Si legge: HAT SEP 2(SENU), ABED 3 (KHMET), AKHET, SU 1(UA)
Indico, tra parentesi, la probabile traduzione fonetica, poco usata e non certa dei numeri. Significa letteralmente:''secondo anno di regno, terso mese dell'inondazione, primo giorno'', e a queste parole si aggiungeva infine ''sotto la maestà del re tal dei tali'', includendo così nella data, tra le annotazioni utili all'indicazione del periodo, anche il nome del faraone che governava in quel momento.
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Però durante la notte cercavano ugualmente di seguire lo scorrere delle ore osservando le stelle e la loro levata eliaca (sorgere all'orizzonte). Forse per la difficoltà di seguire chiaramente lo scorrere del tempo notturno tramite le stelle, le raffigurarono come 12 scimmie (babuini) :D forse perchè sembravano loro inafferrabili come scimmie! o forse perchè il babuino è anche simbolo di Thot, dio preposto anche alla misura del tempo. Inoltre si ingegnarono a misurare lo scorrere del tempo anche tramite orologi ad acqua. Praticamente una ciotola di pietra con foro di uscita, e una precisa graduazione all'interno della tazza che "garantiva" l'ora esatta.
RispondiEliminaIn altri testi, SHEMU, la grande estate egiziana inizia a fine aprile e termina a fine agosto. Esattamente 26 aprile - 23 agosto.
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