''Questo monumento ha circa 5000 anni; speriamo che ne compia altri 5000.''
Queste furono le parole usate dal segretario del Consiglio Superiore di Antichità egizie nel 1998, dopo un restauro della sfinge. La grande sfinge fu liberata dalla sabbia nel 1886. Nel 1952 furono compiute le prime riparazioni. Nel 1960 il Servizio di Antichità Egizie collocò un muro di pietre nella parte inferiore della sfinge. Negli anni ottanta un comitato restaurò il monumento danneggiato dalle acque sotterranee e dall'inquinamento, ma l'operazione fu un disastro, per il cattivo uso del muro di pietre, che causò il distacco di molti blocchi e per l'impiego di cemento per colmare alcune crepe. La Sfinge fu restaurata di nuovo alla fine degli anni ottanta e allora furono rimossi 2000 blocchi di pietra calcarea dell'opera precedente. Furono studiati la falda freatica, le caratteristiche della pietra e gli effetti degli agenti inquinanti. Il primo restauro della sfinge risale all'antichità e fu compiuto da Thutmosi IV. Un altro si ebbe al tempo di Ramses II. Altri progetti furono realizzati da imperatori romani, come Marco Aurelio e Settimio Severo. Nel 1798, l'equipe di studiosi di Napoleone effettuò la prima ricerca del monumento, scavò la statua e scoprì la stele di Thutmosi IV. Nel 1816 Caviglia liberò la sfinge dalla sabbia. Poi il progetto fu abbandonato, per essere ripreso da Mariette nel 1853. Tuttavia, fino al 1886 il corpo della sfinge non fu liberato completamente dalla sabbia del deserto, così Brugsch e Maspero scoprirono la sfinge nella sua forma originaria. Da allora essa si è a poco a poco deteriorata. Le principali cause dell'erosione, come ha potuto constatare il Getty Conservation Institute, sono soprattutto i venti del deserto e l'umidità. Da molti anni ormai la sfinge è in perpetuo restauro, poiché il rischio di perderla è altamente preoccupante.
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