In Egitto, la maggior parte delle droghe veniva estratta dalle piante, alberi compresi. Testi su papiro parlano delle droghe ricavate dal papavero, dalla mandragola o dalla cannabis; non tutte le piante però erano locali, come il papavero (Papaver somniferum) coltivato a Cipro e Micene. L'oppio estratto da questa pianta era un rimedio abituale per calmare il pianto dei bambini. La parola shepen (oppio) la troviamo scritta nel Papiro Ebers e poi (mai più citata fino al II secolo della nostra era) in una lista di 200 droghe del Pepiro Vindob. La cannabis, shenshenet in egizio, rimase in uso anche dopo i tempi faraonici. Benché nei papiri non sia molto chiaro a che servisse, si sa che veniva usata come medicamento e somministrata per via orale, rettale, vaginale e anche applicata sugli occhi e talvolta usata per i suffumigi. La mandragola era chiamata rermet dagli egizi, per quanto nei papiri di Londra e Leida, del III secolo, si legga la parola mantraguru in demotico. Essa veniva raffigurata piuttosto spesso nel corso dell'epoca amerniana. La radice della mandragola, ricca come è di alcaloidi, veniva utilizzata comunemente come sonnifero. Quanto al loto, e precisamente le
Nymphaea, di cui si faceva uso, si sa che esso contiene quattro narcotici alcaloidi, concentrati nel fiore e nel rizoma. A volte, si mettevano a macerare i fiori del loto nel vino, oppure si aggiungeva un estratto di succo di fiori del vino. Tuttavia, annusare i fiori non provocava nessuno effetto (sopra). Secondo il
Papiro Ebers, i fiori di loto costituivano un ottimo rimedio per ''trattare il fegato'', ''per un'ostruzione nel lato destro della pancia'', e insieme ad altri 15 ingredienti, tra i quali la birra, servivano anche ''per trascorrere la notte'' prima di ubriacarsi. Infine alcuni alberi hanno sostanze che possono essere impiegate come droghe, non sono comunque del tutto noti i componenti delle
salicee che si usavano in Egitto. Secondo il
Papiro Ebers, talune parti, peraltro non identificate, del salice piangente,
tkheret in egizio, erano raccomandate a quel tempo per uso interno come analgesico.
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