Mai una guerra era stata tanto importante per la cultura e la storia, dopo le immagini di desolazione delle battaglie, veniva riscoperta una parte del ricco passato dell'umanità, che la sabbia del deserto aveva nascosto quasi completamente per secoli; nasceva l'egittologia. La riscoperta dell'antico Egitto e la nascita dell'egittologia moderna alla fine del XVIII secolo furono il risultato della rivalità tra due grandi potenze europee: Francia e Inghilterra. Il principale protagonista di questo episodio fu il generale Napoleone Bonaparte che, impressionato dalle descrizioni di antichi viaggiatori e desiderando per sé la gloria che, al loro passaggio in Egitto, avevano ottenuto anticamente condottieri come Alessandro Magno e Giulio Cesare, accettò la missione offertagli dal governo francese del Direttorio; andare in quel paese per liberarlo dai turchi e aiutarlo nel suo sviluppo, come poco prima aveva fatto la Rivoluzione nella Francia dell'Ancient Régime. Ma questo nobile proposito ne nascondeva altri più specificamente politici, ostacolare e superare gli inglesi nella loro espansione verso l'India e, in Francia, disfarsi di un pericolo generale acclamato dal popolo. Napoleone seppe trasmettere il proprio entusiasmo a un vasto gruppo di studiosi e artisti, che decisero di far parte della spedizione militare francese contro l'esercito turco. Bonaparte sbarcò in Egitto nel luglio del 1798 e lo conquistò con la battaglia delle piramidi (21 luglio). Dieci giorni dopo, però, la flotta francese fu distrutta dagli Inglesi (alleati dei Turchi) ad Abukir. Dopo tre anni di battaglie, i francesi abbandonarono l'Egitto. Agli studiosi venne fatta un'unica concessione: Fu permesso loro di portare i disegni e le informazioni che avevano raccolto, tranne la famosa stele trovata a Rosetta (richiesta dagli inglesi come bottino di guerra e oggi conservata al British Museum). Tuttavia, le copie della stele che Napoleone aveva ordinato di fare, avrebbero permesso a Jean-François Champollion di decifrare la scrittura geroglifica. Il compito affidato agli studiosi (tra cui Vivant Denon) che accompagnavano i soldati era duro e rischioso. I recuperi delle grandi costruzioni faraoniche venivano portati a termine, con gli strumenti a disposizione, durante le tregue tra i combattimenti. A volte erano costretti a finire il lavoro in modo precipitoso, a causa dell'inizio di qualche sparatoria. Per studiare tutti i resti che venivano alla luce, furono creati una Commissione delle scienze e delle arti e l'Istituto Egizio del Cairo, incaricati di annotare e riprodurre tutto in modo sistematico. Gli specialisti di occuparono degli aspetti più vari dell'Egitto antico e moderno. Tra i temi tratti vi fu, ad esempio, l'effetto del Nilo sulla fertilità del paese. Dallo sforzo e dallo spirito d'avventura di queste persone scaturì l'opera intitolata Description de l'Égypte (9 volumi di testo e 10 tavole in folio a litografia), che fu il primo studio serio dei resti dell'epoca dei faraoni.
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