martedì 19 febbraio 2013

L'Alfabeto Meroitico


Agli inizi del VI° secolo a.C., i Nubiani trasferirono la capitale da Napata a Meroe e iniziarono un processo di “africanizzazione”. Dapprima usarono la scrittura egizia, ma in seguito crearono il meroitico. I primi scritti in meroitico furono scoperti agli inizi del XIX secolo in un tempio di el-Dakka. Nel 1909 l’egittologo Francis L.Griffith cercç di decifrarli. Egli riuscì a trascrivere i simboli grazie a un’iscrizione bilingue nella quale i nomi dei sovrani di Meroe erano scritti sia in geroglifico egizio sia in meroitico. Non è stato ancora possibile decifrare questa lingua, poiché i testi bilingui sono pochissimi e quelli esistenti assai brevi. Il meroitico apparteneva a un gruppo di idiomi africani scomparsi e non può essere comparato con nessuna lingua attuale. La scrittura constava di 23 simboli; i testi si dividevano in frammenti (stiches), divisi da due o tre punti, e la maggior parte di essi era di tipo funerario. Le iscrizioni dei templi venivano realizzate con geroglifici meroitici, per gli altri documenti di ricorreva al corsivo. I geroglifici erano in colonne, il corsivo in file e il verso da destra a sinistra. Durante l’epoca cristiana nella scrittura nubiana furono uniti l’alfabeto greco e i segni meroitici. 

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