È sempre difficile sostituire un "gigante",
soprattutto se si tratta di un sovrano in grado di regnare per oltre mezzo
secolo.
Fu quel che accadde alla morte del faraone Ramses II, quando l'Egitto dovette
fronteggiare una serie di crisi di successione e la costante pressione dei popoli stranieri. Alla fine del Nuovo Regno, il paese si avviava ormai
verso una fase di declino irreversibile. Verso la seconda metà del XIII secolo a.C., il lungo regno
di Ramses II si avviava verso la sua conclusione. Il re era ormai vecchio, ma l'Egitto era
un paese ricco e potente, costellato di monumentali meraviglie che testimoniavano lo
splendore della civiltà e il genio architettonico del suo sovrano. Il regno
delle Due Terre viveva in pace ed esercitava la sua influenza ben oltre i
propri confini: il trattato con gli Ittiti stipulava l'equilibrio in tutto il
vicino Oriente. Ma gli anni passavano, e la gloria militare di Ramses II si
apprestava a divenire un lontano ricordo.
Poco alla volta, le prime nubi
iniziarono a profilarsi all'orizzonte: proprio come accade al crepuscolo di
una calda giornata d'estate, le nuvole sembrano lontane. Eppure, la tempesta
stava già prendendo forma, e i primi tuoni si potevano già udire in lontananza, benché
nessuno facesse caso a ciò che sembrava solamente una vaga minaccia.
L'inizio del declino
Questo era il clima in cui
l'Egitto viveva alla fine del lungo regno terreno di Ramses II, che si dice sia
durato sessantasette anni. In oltre in mezzo secolo, la società egizia era
profondamente cambiata. La distribuzione delle ricchezze tra i vari ceti
sociali era diventata più omogenea, ovviamente a vantaggio delle
classi meno agiate. Il clero di Amon era sempre meno coinvolto nelle questioni
politiche, e cominciava a intaccare, in modo impercettibile ma costante,
l'autorità del faraone. Nel paese si andava instaurando un clima di decadenza,
caratterizzato da un certo degrado dei costumi e della morale, oltre che da una
sostanziale impoverimento culturale. Anche all'esterno cominciavano a
profilarsi nuove minacce. Il regno degli Ittiti era in procinto di essere
invaso da popolazioni del Nord, provenienti dai Balcani e dalle coste del Mar
Nero. Lo stesso Egitto, dopo la morte di Ramses II, divenne una preda
allettante per gli invasori stranieri, tanto più che la scomparsa del vecchio
sovrano aveva acceso la rivalità tra i numerosi pretendenti al trono e aperto
così una vera e propria crisi di successione. Inevitabilmente, questa crisi
indebolì il paese e lo rese particolarmente vulnerabile a pericoli di ogni
sorta. Alla fine, a salire al trono fu Merenptah. Questi era il tredicesimo
figlio di Ramses, mentre sua madre era Isisnofret.
Apparentemente, si trattò di una scelta del tutto forzata: il nuovo
faraone si era già occupato a lungo di questioni di Stato, seppure all'ombra
del padre; in particolare, Merenptah era stato generale in capo dell'esercito e
aveva anche rivestito le alte funzioni di luogotenente generale del regno
mentre Ramses combatteva contro gli Ittiti. Vi era, però, una particolarità: il
futuro re era nato nei primi anni di regno del padre, pertanto non era più un
ragazzo: quando indossò la doppia corona d'Egitto, aveva quasi sessant'anni.
Fra i numerosissimi discendenti
di Ramses II, oltre a Merenptah, si distinsero altri due figli, Paraherunemef e
Amonherkopeshef. Questi fu il figlio maggiore e il primo avuto dalla regina
Nefertari; dopo aver intrapreso la carriera militare, fu principe ereditario
per quasi quarant'anni. Dopo la sua morte, avvenuta probabilmente in guerra, il
titolo legittimo passò ad un altro figlio di Nefertari e soli molti anni dopo,
quando altri principi morirono, Merenptah fu proclamato erede.
In guerra su tre fonti
Gli eventi si susseguirono molto
rapidamente. Appena insediatosi sul trono, Merenptah, realizzò che le frontiere
dell'Egitto erano minacciate da più parti: a est dai Palestinesi e dai
cosiddetti "popoli del mare" a ovest dai Libi e a sud dai Nubiani.
Bisognava quindi batterli su tre fronti. Come abbiamo visto, Merenptah aveva la
tempra e l'esperienza di un soldato, sapeva valutare le forse nemiche e aveva
già dimostrato di possedere sangue freddo e capacità decisionali. e cercare di
batterli uno dopo l'altro. Il primo fronte di guerra si aprì a est, contro i
Palestinesi e i popoli del mare. L'esito della campagna fu positivo, ma la
vittoria non fu schiacciante: il sovrano egizio aveva fretta di portare le sue
truppe all'altro capo del paese per sfidare i Libi, e non ebbe il tempo di
inseguire i vinti; dopo una breve ritirata, questi si installarono in
prossimità delle frontiere.
Anche a ovest le cose sembrano
prendere una piega più difficile rispetto alle previsioni di Merenptah.
L'esercito egizio era già provato dalla prima campagna e dalla lunga marcia di
trasferimento, e non riuscì a sconfiggere in modo definitivo i Libi. Questi si
limitarono a indietreggiare e si insediarono in una zona del Basso Egitto da
cui verranno scacciati solo più tardi, durante il regno di Ramses III. Quanto
ai Nubiani, sempre in rivolta e pronti ad approfittare di ogni minimo segno di
debolezza degli egizi, avevano nuovamente imbracciato le armi e rialzato la
testa. Ma, ancora una volta, furono riportati alla ragione con i metodi
impietosi più volte utilizzati dai predecessori di Merenptah.
Dopo due anni di guerra, l'Egitto
era riuscito a limitare i danni, ma non aveva risolto i propri problemi: le
frontiere rimasero infatti sotto la minaccia di popoli nemici che, pur
sconfitti, non avevano rinunciato ai loro progetti di conquista. Si stabilì
così una pace precaria. Ciononostante, Merenptah passò alla storia come un
salvatore del proprio paese. A parte l'aspetto militare, del suo regno non
rimango molte tracce. È certo, però, che la morte di questo faraone aprì una
nuova crisi di successione, ulteriormente aggravata da un generale declino del
paese.
Sethi II contro Amenemesse
Gli eventi che seguirono la morte
di Merenptah sono particolarmente difficili da ricostruire. A quanto sembra, il
principe ereditario Sethi II s'impose superando notevoli difficoltà. Alla fine
ebbe la meglio suoi suoi contendenti, ma ben presto dovette affrontare un
avversario, un "anti-faraone" di nome Amenemesse. Chi era costui?
Sulle origini di questo
pretendente al trono, sono state formulate diverse ipotesi: forse apparteneva a
uno dei rami dell'intricata stirpe di Ramses II, oppure er un figlio di Sethi
II ribellatosi al padre; secondo altre supposizioni, invece, era un
fratellastro di Sethi II che reclamava la propria parte di potere o, ancora, il
leader di una congiura fomentata da un visir ambizioso. Stupisce, in ogni caso,
l'autorevolezza acquisita da questo usurpatore, il quale riuscì ad attirare un
discreto seguito: per esempio, riuscì a far interrompere i lavori di
costruzione della tomba del faraone e far intraprendere quelli relativi alla
propria sepoltura. Ma anche Sethi II poteva contare su sostenitori fedeli, a
cominciare dal visir Bay, destinato a giocare un ruolo di primo piano nei
successivi anni di regno.
Amenemesse scomparve in
circostanze ignote e, dopo soli due anni, morì anche Sethi II: ancora una
volta, l'Egitto dovette affrontare una crisi di successione. A risolverla fu il
deciso intervento di Bay, il quale riuscì a imporre l'incoronazione di Siptah.
Intanto, un altro influente personaggio iniziava a insinuarsi tra le pieghe del
potere: la regina Tausert.
Siptah, un faraone di
passaggio
Anche sulle origini di Siptah
sono state avanzate diverse ipotesi. Secondo alcuni storici, era
semplicemente un figlio di Sethi II; altri, invece, sostengono che suo padre
fosse l'anti-faraone Amenemesse. Ma in tal caso, perché il visir Bay, fedele
servitori di Sethi II, avrebbe favorito l'ascesa al trono di un rivale del suo
signore? Forse per assicurarsi una posizione di favore accanto al giovane
sovrano? Di fatto, il ruolo svolto da Bay, alla corte di Siptah fu
considerevole: il nuovo faraone era debole, inesperto e, oltretutto, menomato
da un piede torto. Ma il visir era onnipresente, e si può dire che fu proprio
lui a regnare. Dopo la morte del sovrano, Bay ebbe l'immenso onore di vedersi riservare
metà della tomba reale.
Quanto alla regina Tausert, non
attese la morte di Siptah per far valere le proprie pretese al potere:
prendendo a pretesto la giovane età del sovrano, si fece designare, forse con
la complicità di Bay. Si ritiene che la donna fosse stata una delle spose di
Sethi II. A quest'ultima supposizione, molti rispondo che Tausert ebbe
solo figlie femmine. Il mistero rimane.
Comunque sia, Tausert divenne alla fine sovrana d'Egitto a tutti gli effetti.
Perché ciò accadde, però, dovette attendere la morte del visir Bay, a sua volta
correggente di fatto al fianco del giovane e cagionevole Siptah.
La morte di Tausert
In quali circostanze morì la
misteriosa Tausert? Nessuno sa rispondere con certezza. Sembra che la sua fu
una morte improvvisa, se non violenta. Se si trattò di un incidente, di un
assassinio o semplicemente di una grave malattia, rimane un mistero. Resta il
fatto che al momento Tausert fu la sola sovrana d'Egitto, insieme ad
Hatshepsut, a occupare una tomba nella Valle dei Re.
Nella confusione e nel caos che
contraddistinse questa fase della storia egizia, emerse un nuovo enigmatico
personaggio: Sethnakht, fondatore della XX dinastia. La sua ascesa cominciò
quando Tausert era ancora sul trono, ma non è chiaro quale fu il ruolo giocato
dal futuro re rispetto alla regina. Nel frattempo, la situazione lungo i
confini dell'Egitto rimaneva incerta. I parziali successi militari di Merenptah
avevano scongiurato solo temporaneamente il pericolo di un'invasione, senza
definire la questione in modo duraturo: servirono dunque ad assicurare al
popolo dei faraoni solo qualche anno di pace. In preda alle sue ricorrenti
crisi interne, oltretutto, il paese non seppe prendere alcuna iniziativa
diplomatica o militare per mettersi al riparo da nuovi attacchi esterni.
In questa situazione, sembra che
Sethnakht abbia giocato un ruolo da "salvatore" dell'Egitto,
conducendo nuove campagne che avrebbero, ancora una volta, arginato
temporaneamente la minaccia. Questo spiegherebbe come mai le liste reali di
Ramses III menzionano Sethnakht direttamente dopo Sethi II,
"dimenticandosi" i nomi di Siptah e di Tausert.
Nessun commento:
Posta un commento