Nell'Ashmolean Museum di Oxford, in Inghilterra, è conservata una reliquia straordinaria: rinvenuta nel tempio di Hierancopolis, risalirebbe al periodo predinastico. Si tratta della parte superiore di una mazza da guerra in pietra calcarea, su cui sono magnificamente scolpite diverse scene. Una di queste, particolarmente eloquente, sembra avere un significato ben preciso: raffigura, infatti, un personaggio di imponente statura, cinto con la corona dei sovrani dell’alto Egitto. Un re, dunque: è vestito con il tipico gonnellino da cui pende una coda di toro, simbolo di potenza; tra le mani, inoltre, stringe un utensile per arare la terra. Intorno a lui vi sono numerosi altri personaggi, di statura più bassa, una convenzione egizia per esprimere la superiorità del sovrano rispetto ai sudditi: uno di loro regge un cesto in cui è raccolto il terreno scavato dal re. All'altezza del viso di quest’ultimo, risaltano due immagini: una stella a sette raggi (o fiore) e uno scorpione. Poiché non si era interpretare il significato di questi due simboli, il gigantesco e misterioso personaggio è passato alla storia con il nome di “Re Scorpione”.
Molte domande, poche risposte
Noi esperti non siamo ancora riusciti a dare una risposta certa a diverse domande riguardanti il Re Scorpione; e forse non ci riusciremo mai. Per esempio, non si sa ancora con esattezza quando sia vissuto. Alcuni egittologi ritengono che il suo regno risalga a tremila anni prima di Cristo; tuttavia, i dubbi mano a mano che si approfondisce la conoscenza della cronologia dei Faraoni. Chi era, dunque, il Re Scorpione? In quale parte dell’Egitto regnò? Che potere aveva, e quanto durò il suo regno? Sono tutte domande alle quali è davvero difficile dare risposte definitive: spesso, ci si deve limitare a formulare delle ipotesi.
Nel III secolo a.C., lo storico greco-egizio Manetone si occupò per primo di suddividere la storia egizia in trenta dinastie, classificazione ancora utilizzata dagli egittologi moderni. Il termine “Dinastia” adottata per la storia dell’antico Egitto, in realtà, non indica propriamente una successione di sovrani appartenenti alla stessa famiglia. Nella civiltà dei faraoni, la Dinastia corrisponde invece ad un periodo storico ben definito. In genere, gli specialisti riuniscono tutti i Re sepolti ad Abydos nella Dinastia 0. Per questo anche Re Scorpione. Se si osserva con attenzione la scena scolpita nella mazza precedentemente descritta, si può cercare di interpretare l’immagine raffigurata. Il Re è intento a scavare la terra, ma cosa sta facendo esattamente? Sta tracciando un solco, una strada, un canale di navigazione o di irrigazione? Prepara le fondamenta di un palazzo o di un tempio? È un mistero. Quel che è certo è che l’azione compita dal Re, qualunque essa sia, ha un carattere costruttivo ed esemplare: il gesto di scavare la terra, infatti, può essere associato ai concetti di "rendere fertile", "bonificare", "edificare" e "fondare". Un atto positivo dunque che descrive il sovrano come un benefattore del popolo. Un’altra scena presenta una seria di bandiere di città e provincie, decorate con uccelli e simboli degli dei Seth e Min. È possibile che si tratti di una rappresentazione delle contrade dell’alto Egitto, di cui Seth, dio del caos, era il protettore e sulle quali il sovrano estendeva la propria autorità.
Nel III secolo a.C., lo storico greco-egizio Manetone si occupò per primo di suddividere la storia egizia in trenta dinastie, classificazione ancora utilizzata dagli egittologi moderni. Il termine “Dinastia” adottata per la storia dell’antico Egitto, in realtà, non indica propriamente una successione di sovrani appartenenti alla stessa famiglia. Nella civiltà dei faraoni, la Dinastia corrisponde invece ad un periodo storico ben definito. In genere, gli specialisti riuniscono tutti i Re sepolti ad Abydos nella Dinastia 0. Per questo anche Re Scorpione. Se si osserva con attenzione la scena scolpita nella mazza precedentemente descritta, si può cercare di interpretare l’immagine raffigurata. Il Re è intento a scavare la terra, ma cosa sta facendo esattamente? Sta tracciando un solco, una strada, un canale di navigazione o di irrigazione? Prepara le fondamenta di un palazzo o di un tempio? È un mistero. Quel che è certo è che l’azione compita dal Re, qualunque essa sia, ha un carattere costruttivo ed esemplare: il gesto di scavare la terra, infatti, può essere associato ai concetti di "rendere fertile", "bonificare", "edificare" e "fondare". Un atto positivo dunque che descrive il sovrano come un benefattore del popolo. Un’altra scena presenta una seria di bandiere di città e provincie, decorate con uccelli e simboli degli dei Seth e Min. È possibile che si tratti di una rappresentazione delle contrade dell’alto Egitto, di cui Seth, dio del caos, era il protettore e sulle quali il sovrano estendeva la propria autorità.
Per quanto riguarda gli uccelli, si potrebbe trattare di una raffigurazione delle popolazioni e delle tribù nomadi sulle quali regnava il Re Scorpione. Una terza scena scolpita sulla testa di mazza offre altri indizi significativi sull'enigmatico personaggio: si tratta, infatti, della sinuosa rappresentazione del Nilo, fonte di fertilità e di vita per il paese. Ogni anno, nei mesi estivi, il fiume si gonfiava d’acqua e tracimava nel suo corso inferiore, inondando tutto il terreno circostante. In autunno, le acque defluivano lasciando il terreno ricoperto di limo, straordinario concime naturale che dava vita a una vegetazione rigogliosa e ricompensava il duro lavoro dei contadini.
Il popolo del Re Scorpione
I sudditi di questo faraone erano sicuramente formati dall'unione di diverse etnie, avvenuta durante i secoli precedenti, quando i primi abitanti della valle del Nilo si erano mescolati con le popolazioni provenienti dal Sahara orientale. Per molto tempo si è affermato che l'unificazione politica dell'antico Egitto avvenne per opera di Narmer, chiamato anche Menes, sovrano della I dinastia che regnò intorno al 3000/3100 a.C. In realtà, questo dato non è affatto confermato. Alcuni studiosi pensano che, ben prima di Narmer, sia esistita in Egitto una civiltà unificata da una scrittura comune, e che l'unione dell'Alto e del Basso Egitto fosse già stata attuata. Questo processo, ovviamente lungo e complesso, avrebbe coinvolto diversi regni. Il re Scorpione, quindi, non sarebbe stato una singola persona, ma un simbolo scelto per rappresentare i diversi sovrani vissuti durante il processo di unificazione. Altri egittologi ritengono di poter attribuire al periodo predinastico precedente Narmer due nomi sovrani: quello del re Scorpione e quello di un sovrano chiamato Ka. Tuttavia, vi sono anche altre tradizioni, che farebbero risalire l'inizio della monarchia dell'Alto Egitto al 5500 a.C.
Vista l'incertezza di diversi miei colleghi, queste ipotesi vanno accolte con cautela. Tuttavia, si può affermare che una certa unità culturale e politica, opera del re Scorpione, sia effettivamente esistita prima di Narmer. Mentre l'unificazione del paese in senso stretto, invece, sarebbe stata opera di quest'ultimo: fu lui a porre definitivamente l'Alto e il Basso Egitto sotto uno stesso governo.