Avevo precedentemente parlato della figura del dio Seth, affascinante divinità del caos che per gelosia e vendetta assassinò il suo stesso fratello. Questa divinità ha attratto particolari attenzioni nel corso degli anni perché a differenza dei suoi colleghi, come Anubis e Bastet, le sembianze della sua testa non ci sono familiari. Da sempre gli egittologi si interrogano sulle sue strane fattezze, tanto da arrivare a bollarle come "testa di animale fantastico", mentre altri ci hanno addirittura visto un formichiere, animale per altro non conosciuto dagli egizi, visto che la famiglia da cui derivano è esclusiva del Sud America. E quindi da dove arriva quella strana conformazione? Proviamo a dare una risposta logica e basata su una mia personale deduzione, o teoria che dir si voglia.
Dal Dizionario Enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto di Mario Tosi, alla voce Seth, pag.122:
"Era un dio teriomorfo, raffigurato come uno strano quadrupede accovacciato sulle zampe, con il muso appuntito e ricurvo, con grandi orecchie dritte al cielo e una coda verticale a guida di freccia: forse un formichiere, un asino selvatico, un okapi o un levriero del Caucaso; aveva gli occhi neri per il suo rapporto con l'oscurità".
Gli egizi non concepivano l’arte nello stesso modo in
cui la vediamo noi e nei
loro dipinti o bassorilievi non si rivolgevano all'uomo osservatore, ma a
coloro che avevano uno strumento differente con cui guardare: le divinità. Nell'antico Egitto, l’arte non era fatta per
i vivi, ma era un insieme di canoni per comunicare con il mondo degli dei, e
con questo codice cercavano di trasmettere l’essenza delle figure che
rappresentavano. Pertanto i visi e le gambe degli uomini erano dipinti di
profilo, con le spalle diritte e il busto a tre quarti, in modo che il dio che
osservasse quella raffigurazione potesse riconoscerne l’uomo o la donna
rappresentati. È dunque possibile che questo possa valere anche per le fattezze di Seth?
Nella loro storia gli egizi non hanno mai fatto qualcosa o riprodotto un'immagine che non venisse direttamente dal loro mondo, dalla loro fauna o flora e questo, forse, vale anche per Seth. Questa divinità aveva delle caratteristiche prettamente violente: aggressività, controllo delle tempeste, dei fulmini e di tutti quegli elementi che lo rendevano l'incarnazione stessa del male. Di conseguenza, quale animale, vicino agli egizi, potrebbe unire tali caratteristiche? O almeno in parte?
La risposta è quantomeno ironica: l'ossirinco, proprio quel pesce che secondo la leggenda mangiò il fallo di Osiride e che fu assimilato e associato proprio a Seth, in particolar modo nella città di Oxyrhynchon Polis, cioè la "città del pesce dal naso aguzzo", così soprannominata da Alessandro Magno. Questo toponimo all'inizio aveva il nome di Per-Medjed: "Città di Medjed", termine egizio con cui ci si riferiva al pesce in questione. Quali sono dunque le caratteristiche del pesce Medjed?
Per questo consultiamo una delle tante enciclopedia di biologia fluviale che possiamo trovare in ogni biblioteca o libreria:
"A causa della curiosa conformazione del muso (per la quale vengono comunemente chiamati "pesci elefanti") sono assai ricercati dagli acquariofili, malgrado non si tratti di pesci ideali per l'acquario di comunità, dove restano quasi sempre nascosti al buio e nell'oscurità. (...) Carnivori, accettano solo prede vive o surgelate... Gli adulti sono molto aggressivi tra loro, è possibile allevare più individui insieme solo in vasche molto grandi. (...) Possiedono organi speciali che emettono piccole scariche elettriche in rapida successione, fino a un migliaio al minuto. (...) e hanno occhi piccoli e neri".
Il grande libro dei pesci - Parisse - De Vecchi Editore - pag.69
E le orecchie? Forse gli egizi, così come facevano con gli altri esseri, hanno rappresentato gli aspetti principali dell'animale, e quelle che noi oggi consideriamo orecchie, altro non erano che pinne. In effetti, il cosiddetto "pesce elefante", ha nelle sue pinne proprio quell'organo elettrico che gli permette di trasmettere scosse. Anche nelle scettro Uas, probabilmente ipostasi del dio Seth, possiamo notare una sorta di striatura nelle cosiddette orecchie molto simile a quelle dei pesci, e inoltre, lo scettro termina proprio con due estremità, così come la coda del Medjed.
Seth è anche associato ad una particolare forma di "simbolismo acquatico": egli, che si manifesta nel tuono, nella pioggia e nella tempesta, che ha potere sull'acqua come quando "recò danno ad Osiride in quella notte di grande tumulto", è un "dio che sputa". Non vi è dubbio che Seth assunse nel corso della storia egizia diverse sfaccettature, ma in origine il suo culto era perpetrato proprio a Per-Medjed, e in età predinatisca vi era venerato nella forma di un pesce, il Mormyrus kannume, cioè lo stesso tipo di pesce che divorò il fallo di Osiride, dunque una scelta appropriata.
Questa è forse solo e unicamente una teoria, ma resta comunque un'ipotesi concreta, tanto è vero che era il patrono di Oxyrhynchos, la città del "pesce dal naso aguzzo".