In un angolo della camera funeraria di Yuya e Tuya erano stati deposti dei finissimi vasetti di fattura originale e inconsueta. Fissati a un'unica base lignea, essi sono fabbricati in calcare dipinto di bianco, a imitazione del più prezioso alabastro. Pur rappresentando un gruppo omogeneo, i quattro recipienti sono leggermente diversi tra loro per forma e decorazione: tre di essi sono dotati di anse di varia foggia, mentre il quarto è ornato da un beccuccio che termina a testa di stambecco. I coperchi sono sormontati dalle efigi di alcuni animali: una testa di vitello pezzato nero, uno stambecco accovacciato, una rana e una testa di vitello pezzato rossa. Sul corpo di ogni vaso è dipinta un'iscrizione in geroglifico corsivo su fondo giallo. Il breve testo costituisce per ''l'Osiride Yuya giustificato'', secondo una fraseologia usata per i defunti, identificati con il dio dei morti. I vasi, per pochi centrimetri, costituivano un'imitazione dei veri recipienti destinati a contenere oli e unguenti per l'Oltretomba. Secondo gli antichi Egizi la presenza dei contenitori, seppur fittizi, garantiva magicamente la fornitura del loro ipotetico contenuto al defunto.
Materiali: Calcare dipinto
Altezza: 25 cm
Lunghezza: 38 cm
Luogo del ritrovamento: Valle dei Re, tomba di Yuya e Tuya
Epoca: XVIII dinastia, regno di Amenhotep III(1387-1350 a.C.).
Archeologo: Scavi del servizio delle antichità egiziano di Th.M.Davis.
Sala: n°43
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