giovedì 18 aprile 2013

I "misteri" delle Piramidi

Le piramidi di Giza, quasi immutabili nonostante il trascorrere del tempo, hanno sempre colpito la fantasia dei visitatori, suscitando interrogativi inquietanti e suggerendo risposte sorprendenti, alcune fondate scientificamente, altre no. 
La funzione delle piramidi è conosciuta già dall'Antichità. Autori greci come Erodoto, Manetone o Diodoro Siculo raccontano nei loro scritti che i faraoni facevano erigere queste costruzioni di pietra per servirsene come tombe. Nonostante ciò, i testi storici non hanno mai soddisfatto pienamente la curiosità di chi non è intimo allo studio dell'egittologia. Prima che gli archeologi e gli esploratori europei arrivassero in Egitto, già i Romani, e poi i califfi durante il Medioevo, fecero aprire queste tombe per conoscerne i segreti. I problemi tecnici legati alla costruzione e alla forma così caratteristica delle piramidi hanno dato luogo a ipotesi azzardate per cercare di chiarire i presunti misteri che aleggiano su questi monumenti. Tuttavia, bisogna specificare, che il mistero è sempre figlio dell'ignoranza, della mancanza di cognizione di causa e soprattutto della carenza di una volontà metodica.

Molti mettono in relazione la costruzione delle piramidi con elementi estranei alla cultura egizia, ritenendo quest'ultima priva di quelle conoscenze tecnologiche indispensabili per innalzare edifici così perfetti. Alcuni attribuiscono questa perfezione alla presenza di extraterresti sul nostro pianeta, ma probabilmente possiamo immaginare che gli omini verdi siano stati occupati a costruire delle loro "piramidi", perché scomodarsi per noi? Ah già, perché noi non siamo originari di questo pianeta, giusto per andare in barba a Darwin. Altri ancora la giustificano con l'esistenza di una civiltà molto avanzata in un periodo anteriore all'Antico Regno, ma questi, sono coloro che se per caso si imbattessero in una civiltà del genere, la reputerebbero anch'essa figlia di un mondo perduto, poiché la grandezza di un popolo a noi precedente sembra un affronto. Infine, la forma geometrica delle piramidi, con la sua ampia base e il vertice rivolto verso il cielo, ha indotto altri a ritenere che la loro costruzione servisse a concentrare l'energia positiva presente nell'universo.

La Forma delle Piramidi
Il perfetto profilo delle piramidi ricorda la silhouette di alcuni monti sacri, come l'Olimpo dei greci. Molte culture dell'antichità identificavano con questi luoghi la fonte della vita e pensavano che da essi dipendesse il loro destino. Per alcuni ricercatori questa forma maestosa, che si eleva verso il sole, sarebbe la materializzazione delle parti dell'universo; grazie ad essa, il cielo, la terra e l'inferno sarebbero connessi tra loro. Un'interpretazione che prescinde dalle conoscenze archeologiche attribuisce a queste costruzioni la funzione di templi solari, dove si riceverebbe, immagazzinerebbe e produrrebbe energia. I loro fianchi inclinati permetterebbero la concentrazione di queste forze, visibili solo in particolari momenti di congiunzione planetaria. Queste sono solo alcune delle bubbole che girano sulle piramidi, molto spesso, anche troppo, ho sentito persone affermare che le piramidi sono nate dal nulla, come se gli egizi un giorno coltivassero la terra e l'altro innalzassero piramidi. Tale affermazione è sbagliata, e come sempre frutto dell'ignoranza.
La forma piramidale delle costruzioni di Giza, è il frutto di migliaia di anni di evoluzione dell'architettura funeraria egizia. Le prime tombe dei faraoni, erano le mastabe, una costruzione a pianta rettangolare, simili a un massiccio rialzo in pietra o (appunto) tronco piramidale. Durante la III dinastia, con il faraone Djoser, abbiamo grazie al genio di Imhotep, il passaggio da mastaba a piramide a gradoni. Dopodiché, iniziano una serie di tentativi che porteranno alle piramidi di Giza, quasi tutti voluti da Snefru, il quale resta il faraone che ha costruito più piramidi in assoluto, basta ricordare quella detta Rossa o quella Romboidale


Libri Consigliati:
Storia delle Piramidi di Franco Cimmino
Complessi piramidali egizi (divisi in 4 volumi attualmente) di Riccardo Manzini

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